2 Maggio 2016

#womenfriendly_1

Che il rapporto tra donne e lavoro non sia sempre facile lo sanno, da tempo, le donne stesse e lo hanno sempre confermato i numeri. Gli ultimi, pubblicati pochi mesi fa dal rapporto Istat “Come cambia la vita delle donne”, raccontano i cambiamenti avvenuti nella vita professionale (e non) delle donne italiane negli ultimi 10 anni, dal 2005 al 2015. Nonostante il quadro generale non sia dei più rosei, le notizie positive non mancano: l'occupazione femminile, infatti, dal 1995 al 2015 è cresciuta del 287% per le over 55, passando da 552.000 a 1.498.000 donne lavoratrici. A sorpresa, inoltre, l'ultimo decennio ha visto esplodere le donne ai vertici: la presenza femminile nei consigli di amministrazione è raddoppiata, passando dall'11,6% al 22,7%.
Per confermare ulteriormente gli importanti passi in avanti della nostra società abbiamo pensato di proporvi #womenfriendly, una mini-rubrica di testimonianze in diretta dai nostri scatolifici e dalle donne che sono alla guida di alcuni di essi.

Stefania Di Battista di DI BATTISTA SRL - Scatolificio e Mariella Crippa dello Scatolificio Crippa sono le prime due ospiti di questa rubrica.

1) Qual è il tuo ruolo in azienda e da quanti anni ci lavori?

Stefania Di Battista: "Sono responsabile commerciale e amministrativo. L'azienda è stata fondata da mio padre, quindi sono cresciuta in questo scatolificio!"

Mariella Crippa: "Sono titolare, insieme a mio fratello. Lavoro nello scatolificio da quando studiavo legge all'Università e, allo stesso tempo, aiutavo la mia famiglia. Ufficialmente, però, sono entrata a far parte dello Scatolificio Crippa dopo la laurea. Praticamente sono cresciuta a pane e cartone! Da qualche mese, inoltre, lavora con noi anche mia nipote, laureatasi da poco." 
 

2) Raccontaci in due righe il tuo scatolificio

Stefania Di Battista: "DI BATTISTA SRL - Scatolificio è stato fondato nel 1977, si trova a Monte San Vito, in provincia di Ancona ed ha 15 dipendenti in totale."

Mariella Crippa: "Lo Scatolificio Crippa è stato fondato nel 1954 a Lissone, in provincia di Monza Brianza, ed è una piccola impresa composta, oltre che da me, mio fratello e mia nipote, da 16 dipendenti." 
 

3) Il settore degli scatolifici è a prevalenza maschile. E' difficile per una donna lavorare in un mondo di uomini? Perché?

Stefania Di Battista: "Secondo me è difficile soprattutto perché interfacciandoci tanto con uomini diversi, anche titolari di altri scatolifici, spesso le nostre capacità gestionali vengono sottovalutate e il nostro lavoro non è valorizzato. E' un atteggiamento errato perché esistono donne come me che, ad esempio, sono nate e cresciute all'interno dell'azienda in cui lavorano e hanno competenze sia tecniche che gestionali." 

Mariella Crippa: "Io personalmente non ho mai riscontrato tutta questa prevalenza maschile. Anche perché,tra fornitori e clienti, siamo quotidianamente in contatto con tantissime persone e aziende diverse tra loro. Abbiamo, pertanto, a che fare sia con uomini che con donne, indifferentemente." 
 

4) Cosa ti piace del tuo lavoro e cosa no?

Stefania Di Battista: "Mi piace lavorare qui perché sono realmente cresciuta in questo scatolificio. Fa parte della mia vita. Non mi piace, invece, che il sistema degli scatolifici, in particolare quelli di piccole dimensioni, debba dipendere necessariamente da grandi multinazionali che dettano regole a cui molte volte, purtroppo, dobbiamo sottostare." 

Mariella Crippa: "Del mio lavoro mi piace il contatto diretto con realtà diverse. La cosa più stimolante e interessante è la possibilità di trovare soluzioni ideali per risolvere i problemi dei nostri clienti, che in molti casi si presentano con problematiche relative alle spedizioni. Non mi piace, invece, tutta la “parte burocratica”." 
 

5) Se non lavorassi in uno scatolificio, cosa faresti nella vita?

Stefania Di Battista: "Probabilmente lavorerei sempre in ambito commerciale, perché mi permette di stare a stretto contatto con il cliente. Oppure sceglierei un lavoro che mi permetta di viaggiare."

Mariella Crippa: "Essendomi laureata in Giurisprudenza probabilmente avrei continuato a percorrere questa strada, lavorando come avvocato o come consulente aziendale. Ai tempi, quando mi sono trovata di fronte alla fatidica scelta “legge o scatolificio” ho optato per lo scatolificio." 
 

6) Il tuo scatolificio è diverso perché ...

Stefania Di Battista: "Facciamo cose un po' di nicchia e cerchiamo di proporre prodotti alternativi, personalizzati in base alle esigenze del cliente e non standard. Mettiamo creatività e originalità in tutto ciò che facciamo!" 

Mariella Crippa: "E' dinamico, riusciamo a risolvere problemi in tempi rapidi. Inoltre, siamo al passo coi tempi e sviluppiamo proposte e prodotti sempre nuovi, grazie a un team composto anche da persone giovani, capaci di portare idee fresche e continui stimoli. Recentemente, ad esempio, abbiamo spaziato anche nell'e-commerce." 
 

7) Manda un messaggio al settore degli scatolifici

Stefania Di Battista: "Noi scatolifici dobbiamo unirci, lavorare insieme, collaborare e non farci la guerra perché solo così possiamo crescere, continuare a sopravvivere e a creare un servizio migliore per noi stessi e per i clienti. Il mondo si evolve, solo unendoci possiamo stare al passo coi tempi."

Mariella Crippa: "Spero che il settore degli scatolifici rimanga così com'è attualmente, ovvero formato da aziende di piccole e medie dimensioni che puntano molto sull'artigianalità e sul contatto diretto con il cliente. Mi auguro con tutto il cuore che, anche in futuro, non venga danneggiato dalle grandi aziende." 
 

8) In base alla tua esperienza personale, quale luogo comune ti senti di sfatare sul tema “donne e impresa”? Perché?

Stefania Di Battista: "Mi sento di sfatare il mito secondo cui le donne non possono fare carriera perché non ritenute all'altezza. Non è così e ho modo di constatarlo quotidianamente." 

Mariella Crippa: "Le donne hanno una marcia in più. E' sbagliato credere che non riescano (o non possano!) portare avanti sia la famiglia che il lavoro. Conosco tantissime donne manager, molto capaci, quindi non è assolutamente vero che non sono in grado di occupare i posti ai vertici delle aziende." 

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