7 Agosto 2019

Associazione italiana scatolifici: fine dei cartelli che ci hanno danneggiato per decenni

Un'indagine dell'Antitrust ‘da record' ha condannato la quasi totalità

dei produttori di cartone ondulato operanti in Italia. Decenni di concertazioni
illecite da parte di grandi player ai danni di piccole e medie imprese italiane.

Il procedimento si distingue per il gran numero di imprese coinvolte (oltre trenta),
per il largo ricorso da parte degli investigati all'istituto della leniency - lo strumento ‘premiale' per le imprese che denunciano i cartelli ai quali partecipano -
nonché per l'altissimo importo delle sanzioni
complessivamente imposte (circa 300 milioni di euro)

Milano, 7 agosto 2019“I risultati di questa indagine dell'Antitrust vanno al di là di ogni nostra aspettativa, confermando oltre un decennio di concertazioni ai danni delle nostre imprese, che acquistano cartone per trasformarlo in imballaggi. Due consolidati e rodati cartelli che ci hanno tolto risorse per molti anni, facendo perdere via via quote di mercato agli scatolifici, un comparto composto da piccole e medie aziende italiane” ha commentato Riccardo Cavicchioli, Presidente dell'Associazione Italiana Scatolifici a chiusura del Procedimento sui prezzi del cartone ondulato dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

 

Le imprese sanzionate sono tutte di grandi dimensioni e rappresentano la quasi totalità dei produttori di cartone ondulato presenti a livello nazionale, che detengono in complesso circa il 90% del mercato. Sono tutti operatori di grandi dimensioni. Un procedimento durato oltre 2 anni, che è stata esteso 4 volte fino a diventare l'indagine più grande per numero di imprese coinvolte mai gestita dall'Antitrust italiana. L'importo complessivo delle sanzioni – pari a 287 milioni di euro – rappresenta in ordine di grandezza uno dei livelli più alti mai raggiunti in Italia.

 

L'indagine nasce da una serie di segnalazioni giunte all'Antitrust, tra cui quella decisiva dell'Associazione Italiana Scatolifici, che rappresenta gli scatolifici italiani, piccole e medie imprese distribuite su tutto il territorio. L'Associazione si è avvalsa dell'assistenza legale dello Studio Lipani, Catricalà & Partners.

 

“La perdita di competitività degli scatolifici a causa di questo cartello nel corso di questi anni ha comportato non solo danni significativi alle nostre imprese associate, ma più in generale ha generato drammatici risvolti in termini di sviluppo del settore, di investimenti, di innovazione e di creazione di posti di lavoro. Le PMI del nostro settore, infatti, sono sempre state caratterizzate da una forte propensione all'investimento e dalla capacità di riuscire a ridistribuire benessere nel nostro Paese”.

 

“Ci auguriamo davvero che questo possa essere un momento di svolta per le nostre imprese, che potranno finalmente tornare a competere in un mercato ‘normale' e innovare secondo la migliore tradizione dell'imprenditoria italiana, specialmente in un momento storico così importante per gli imballaggi in cartone ondulato, che sono parte di una filiera sostenibile e virtuosa”, ha concluso Cavicchioli.

 

 

Il mercato degli imballaggi in cartone ondulato in Italia, una filiera ad alta sostenibilità

 

In un mondo sempre più attento all'impatto ambientale, il settore degli imballaggi in cartone ondulato rappresenta un ottimo esempio di economia circolare, essendo basato su risorse disponibili in natura ed con una filiera virtuosa di recupero e riciclo (gli imballaggi a base carta rappresentano oggi un'eccellenza nel riciclo, in Italia e in Europa, con una quota pari all'82%).

 

Nel 2017, la produzione complessiva di cartone ondulato a livello europeo è stata di circa 35,7 miliardi di metri quadrati. L'Italia è il secondo produttore europeo (dopo la Germania) con una quota pari al 18% del totale della produzione continentale. La produzione italiana ha raggiunto i 6,8 miliardi di metri quadri - pari a circa 3,8 milioni di tonnellate - con una crescita annua pari al 2,8%. Nel 2017, oltre il 60% delle scatole è stato utilizzato nel settore alimentare, mentre la quota restante è stata invece destinata a usi non alimentari.

 

 

Il provvedimento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è disponibile a questo link: https://www.agcm.it/dotcmsCustom/getDominoAttach?urlStr=192.168.14.10:8080/41256297003874BD/0/BE9F021100ACF4F8C1258454005D2B01/$File/p27849.pdf

 

-----

 

Associazione Italiana Scatolifici (ACIS)

L'Associazione Italiana Scatolifici nasce nel 2011 come Consorzio privato (CIS) costituito da produttori di imballaggi in cartone ondulato. Una rete virtuosa di imprenditori uniti da solidi obiettivi: tutelare una categoria fino ad allora ben poco rappresentata nonostante l'importanza del ruolo ricoperto nella filiera produttiva italiana, promuovere la responsabilità sociale d'impresa in ogni sua componente, dalla qualità del lavoro agli aspetti più sostenibili della produzione, e contribuire a definire una regolamentazione etica, finanziaria e commerciale che spinga all'evoluzione e all'allineamento con il resto dell'Europa l'intero comparto. Nel 2015 il passaggio ad Associazione segna un importante e nuovo capitolo della sua storia. Una struttura diversa, più evoluta, in grado di affrontare sfide sempre più impegnative e di rivolgersi con maggior efficacia a tutti gli interpreti che popolano il mercato: dalle altre Associazioni alla Pubblica Amministrazione, dai professionisti del comparto sino all'opinione pubblica, dalla GDO italiana al grande mercato internazionale. L'Associazione Italiana Scatolifici conta, a circa 100 aziende associate per un totale di oltre 2.000 dipendenti.

 

Per maggiori informazioni:

Giovanna Pandini, 348 4526825 – www.associazionecis.it

Accedi all'area riservata

Accesso per utenti iscritti
   
lockcrossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram